L’apprendimento, la salute, le relazioni sociali.
I benefici e il ruolo determinante dei genitori.
In Italia sono sempre più numerose le famiglie all’interno delle quali vivono numerosi pet: si stima intorno al 70% dei casi, una percentuale che si allinea ai principali Paesi industrializzati del mondo.
Il cane ancora una volta è protagonista di questo cambiamento culturale che porta con se notevoli benefici ma esige anche impegno e dedizione affinché le relazioni sociali, in primis quelle famigliari, siano ben organizzate ed equilibrate fra le parti in gioco. In particolare la relazione “bambino-cane” necessità una considerazione approfondita in quanto gli attori in campo sono soggetti vulnerabili, facilmente manipolabili e affidati senza ombra di dubbio alle cure degli adulti che gravitano intorno a loro.
In famiglia i genitori sono le figure di riferimento per la gestione di questo tipo di relazione in quanto devono o dovrebbero fare da tramite alle esigenza del bambino di conoscere ed esplorare e quelle del cucciolo o del cane adulto che hanno gli stessi bisogni, anche se meno esplorati e considerati.
Partendo dal concetto elementare che sarà il cane a doversi adattare alle dinamiche famigliari e non il contrario, non possiamo trascurare il fatto che l’adattamento dovrà essere organizzato per tempo, studiato nei dettagli, valutato in ogni suo aspetto da tutto il nucleo famigliare.
Conoscere in anticipi ogni caratteristica della razza prescelta, a partire dalla taglia, carattere, cura del mantello, salute, educazione, alimentazione, ecc. sara utile per introdurre al meglio il nuovo “ospite” in famiglia.
Agli inizi degli anni sessanta due ricercatori americani Poresky e Hendricks pubblicarono uno studio interessante che diede il via ad una gran quantità di ricerche per la valutazione degli effettivi benefici che potevano emergere ed evolvere nella relazione tra bambini e cani.
La teoria di Poresky e Hendrincks , semplificata in maniera lineare era la seguente:
“La relazione bambino-cane, tutelata da un adulto è uguale a benessere”.
Furono molteplici le considerazioni presentate nei loro studi, prima fra tutte la convinzione che la banalizzazione del concetto che la presenza di un pet in famiglia potessero portare benessere ai bambini, era pericolosa in quanto equivoca e semplicistica.
Un pet può generare curiosità e interesse in un bambino ma tanto più questi sarà piccolo, tanto meglio avrà necessità di essere guidato nelle modalità di approccio, manipolazione e cura dell’animale. È ancora i due ricercatori si spinsero ad affermare come una relazione mal gestita potesse essere dannosa ed anche pericolosa per entrambe le parti in causa.
Anche a livello cognitivo, se è fuor di dubbio che un bambino che vivo a stretto contatto con un cane abbia molteplici possibilità di conoscenza in più rispetto a quelli che non hanno cani, è altrettanto vero che questi benefici emergono solo in presenza di una interazione serena ed equilibrata, per l’appunto, gestita da una persona adulta.
Attualmente, le molteplici ricerche svolte presso molti Atenei nel mondo, confermano e suffragano queste teorie. Gli studi sono affinati e adattati alle dinamiche odierne coinvolgendo oltre alle famiglie anche le scuole di ogni ordine e grado. Alcuni ricercatori americani come Frank Ascione hanno utilizzato la presenza a dei pet nelle scuole per valutare il grado di empatia e di compassione che i giovani alunni erano in grado di sviluppare e trasmettere anche nei confronti dei propri pari: i loro compagni di classe. Certamente la collaborazione tra famiglia e scuola sul tema delle relazioni e delle cure degli animali è un fattore importante che può contribuire a consolidare i rapporti sociali tra i membri di una comunità.
EDUCARE I PICCOLI AD OSSERVARE IL CANE
I segni di un cane felice:
– Un felice ha una “scintilla” negli occhi e nella coda, è interessato a tutto ciò che lo circonda e desideroso di interagire.
– Cerca il contatto visivo con te ed è interessato a quello che stai facendo.
– Si interessa del suo cibo.
– Il suo pelo e lucido, gli occhi brillanti e le gengive rosa.
– Scodinzola in risposta al contatto umano, alle carezze e al richiamo.
– Egli interagisce con gli esseri umani e gli altri animali con segnali che il padrone impara a riconoscere come gioiosi.
– Dorme bene di notte senza disturbi
– Si stiracchia con evidente piacere.
– Segue spontaneamente il padrone nella corsa, nel nuoto e nel gioco
– E rilassato con gli altri cani.
Fonte Bibliografica: Renata Fossati – Rivista Enci: i nostri cani